Giovanni Cavaliere è nato nel 1971 a Mercato San Severino.
Ci sono artisti che, per scoprire la propria vocazione, hanno bisogno di viaggiare per il mondo.
C'è chi invece lo è diventato con gli elementi messi a disposizione dal suo ambiente natale: questo è il caso, una cittadina dell'entroterra salernitano.
Lui nutre un amore profondo per la sua terra e per la cultura popolare, intesa, secondo la visione pasoliniana, come deposito di sapere genuino e incorrotto.
L'immagine che decide per il suo destino è la riproduzione un Angelo ribelle di Osvaldo Licini.
I quadri di Cavaliere si costruiscono lentamente, per variazioni minime, in una tensione volta a cercare atmosfere rarefatte, equilibri che lui definisce impossibili, in cui tutto si tiene per una miracolosa sospensione.
Il colore viene steso in una patina sottilissima che lascia trasparire quello sottostante. Le differenze nella trama del colore appena percettibili si avvertono a seconda che la pasta pittorica venga stesa con la spatola o con il pennello.
Queste sono autentiche preziosità presenti nell'opera di uno che, come pochi altri artisti viventi, conosce i segreti del colore e che ha scelto la delicatezza e l'equilibrio di una poesia appena sussurrata.
Questa abilità non è passata inosservata e gli è valsa, nel 2007, l'aggiudicazione dell'importante Premio Lissone.
In un mondo in cui si grida per farsi notare, Giovanni Cavaliere ha scelto la delicatezza e l'equilibrio di una poesia appena sussurrata.
Raffinatissimo astrattista dalla forte impronta lirica, utilizza sia l'acrilico sia i colori ad olio; il supporto è sempre la tela.
Il più delle volte il colore viene steso in una patina sottilissima che lascia trasparire quello sottostante.
Le differenze nella trama del colore appena percettibili si avvertono a seconda che la pasta pittorica venga stesa con la spatola o con il pennello.