Gaetano Fracassio è nato a Bitonto il 15 dicembre 1961.
In realtà la sua famiglia si decide a denunciarlo all'anagrafe solo quindici giorni dopo, per cui nei documenti risulta nato nel 1962.
Il padre di Gaetano decide di emigrare a Milano, portandosi dietro la famiglia.
Ciò che caratterizza la sua giovinezza è l'eterogeneità delle sue esperienze: si avvicina presto ai centri sociali come il Leoncavallo; suona musica in alcuni gruppi giovanili. Poi intraprende una fruttuosa carriera nel campo della televisione.
È proprio l'indeterminatezza dei primi quindici giorni di vita, quasi da clandestino, ad assumere alla fine un significato centrale nella sua ricerca; il suo segno esistenziale diventa quello della non-appartenenza. Per togliersi da questa sensazione di vuoto originario, si crea una sua mitologia personale, quella della sua famiglia.
I suoi soggetti sono perciò valigie, case, intese come abitazioni dell'anima, ombre nei cortili soleggiati, tutti elementi con i quali cerca di riannodare il legame con la sua terra di origine.
Gaetano Fracassio si sente chiamato a riannodare il legame con la sua terra di origine, la vita contadina.
Da cantastorie lui ci racconta che l’arte dà senso, valore e dignità ad ogni persona che se ne nutre.
Per i suoi quadri dalla forte valenza poetica, utilizza colori ad olio e polvere di marmo.
Inoltre realizza installazioni con simboli legati alla quotidianità, come piccole valigie e case in miniatura, intese come abitazioni dell’anima, ombre nei cortili soleggiati, tutti elementi con i quali cerca di riannodare il legame con la sua terra di origine.