Giovanni Lo Presti, nasce in Sicilia nel 1952 ma si traferisce giovanissimo a Milano.
Qui, da giovane uomo, scopre il gruppo del Realismo esistenziale, che condizionerà per sempre la sua ricerca.
In lui, venuta meno la spinta a tratti esaltante della politica, subentra una persistente meditazione sulla precarietà dell’esistenza. Le maschere sono a volte messe in relazione alla roccia, spesso illuminata dal sole. L’ispirazione di Lo Presti sembra collocarsi in uno spazio angusto che costringe la vita a prendere coscienza di sé con fatica e con dolore.
Per contro, è proprio la visione della luce siciliana che lo induce a rivelare un altro aspetto della sua indole, quasi una faccia nascosta, che si rivela brillante di colori e ricca degli umori della frutta e della verdura. E questo è un aspetto che lo porterà nel tempo a produrre risultati di raro incanto, tanto da poterlo avvicinare senza timore ai più celebrati maestri del genere.
Il fine artistico di Giovanni Lo Presti è sempre stato quello di rappresentare la condizione esistenziale dell’uomo, caratterizzata da sofferenza e da precarietà.
Tuttavia, non mancano attimi di riflessione e di luce.
La sua tecnica prediletta è il colore a olio su tela o su tavola, con i quali realizza nudi, figure umane e nature morte.
Importante anche la sua attività di ritrattista.