Angelo Pretolani è nato a Genova nel 1953.
A vent'anni, pur non avendo mai assistito ad una performance dal vivo, si inventa la prima, chiamata "Minotauro". Angelo passeggia per la città passando sotto le impalcature dei cantieri.
La metafora è chiarissima: la città sta diventando un labirinto in cui l'individuo vive un forte senso di spaesamento e di isolamento dalle persone.
Per le sue performance, giocando sul suo nome proprio, prendono il titolo di "Apparizioni", brevi interventi in luoghi pubblici che sottolineano la presenza creativa e effimera del performer.
Spesso, accanto alle performance, realizza dei lavori pittorici, oppure fotografici, perlopiù virati sull'azzurro, il colore della spiritualità.
La sua personalità si esprime su un vasto territorio in cui confluiscono poesia, azione, teatro, video e pittura, in un intreccio continuo impossibile da districare.
Dal 2008, Pretolani è protagonista di un’operazione che si rapporta a Facebook.
Sul suo profilo, con una costanza che evoca operazioni di artisti come Roman Opalka e On Kawara, descrive una performance di pochi minuti che lui compie in privato.
Spesso si avvale di alcuni oggetti, fra cui foglie di alloro, chiaro rimando alla dimensione della Poesia.
La performance viene poi accompagnata da un'opera su carta, realizzata con l’inchiostro delle penne a sfera diluito con l’alcool.
L’intera operazione prende il titolo "Sotto il selciato c’è la spiaggia", riferimento a un celebre motto del '68.
Uno dei più geniali performer italiani, ha spesso lasciato documentazione fotografica delle sue performance.
Accanto a queste, soprattutto nella serie denominata “Sotto il selciato c’è la spiaggia”, si propone anche con una larga varietà di tecniche: opere su carta o su tela, utilizzando sia materiali naturali sia materiali industriali (resine).