Giovanni Sesia
RADICI
28 gennaio 2023
via Nazario Sauro 23, Verano Brianza (MB), terzo piano
Sabato 28 gennaio, a partire dalle ore 11, presso il nostro studio a Verano Brianza, in via Sauro 23, al terzo piano, inaugureremo la mostra “Radici” dedicata a Giovanni Sesia. L’evento è solo su invito: facci sapere se ci sarai cliccando qui.
Nel modulo vi preghiamo di indicare la fascia oraria in cui intenderete partecipare. Eventuali aggiornamenti verranno pubblicati su questa pagina, accessibile solo tramite il link che avete ricevuto.
Per qualsiasi altra informazione, non esitate a contattarci, scrivendo un’email a customerservice.mandelliarte@gmail.com.
La mostra
La mostra che si inaugura il 28 gennaio prende le mosse da una ricorrenza privata: ricorrono infatti cinquant’anni dalla morte del padre del gallerista Sergio Mandelli, di nome Alfredo, scomparso a soli 48 anni. Attraverso la vicenda biografica di un uomo, si è pensato di allargare lo sguardo ad un orizzonte più vasto ripercorrendo una storia collettiva che ha coinvolto milioni di persone, per scoprire ancora una volta che partendo dal particolare si può esprimere l’universale.
Partendo dal titolo “Radici” dunque , Giovanni Sesia ha voluto interpretare alcune immagini dell’album di famiglia rielaborandole attraverso il suo stile e la sua tecnica; ma poi la riflessione su cosa è “radice” si è spostata necessariamente ad una dimensione più vasta.
“Radici” sono le cose, gli oggetti che sono invecchiati con noi, che conservano la memoria di vicende intime, e perciò preziose.
Ma le “Radici” sono anche quelle del paesaggio nativo, le strade e le terre percorse da bambini, che diventano un patrimonio incancellabile della identità del singolo. In particolare l’attenzione si è soffermata sul gelso, albero fondamentale del paesaggio padano.
Allargando ulteriormente il senso, nella parola “Radici”, è compreso anche il nostro retaggio culturale, rappresentato da una serie di opere dai caratteri molto decisi al patrimonio artistico italiano, visto attraverso alcuni capolavori della scultura classica. Sesia ha dunque reinterpretato opere del Bernini e del Giambologna, ma anche di artisti meno noti, testimoni comunque del grande sapere artistico che da secoli caratterizza la civiltà italiana, e che in assoluta anteprima vengono proposte in questa mostra.
L'artista
Giovanni Sesia è nato a Magenta nel 1955; il suo stile consiste nella pittura su fotografie.
La svolta decisiva avviene nel 1998, quando trova dei negativi su vetro dell’inizio del novecento nell’archivio abbandonato di un manicomio. Si tratta di fotografie dei degenti, che lui elabora per mostrare la sua istintiva solidarietà verso i malati mentali.
Una volta individuata la tecnica, tutto il suo mondo subisce una sorta di trasfigurazione. D’ora in poi la sua opera sarà una meditazione sulle immagini che appartengono alla nostra storia comune e sulla capacità della memoria di trasformarle in strumenti di suggestione.
Nascono così suggestivi nature morte, paesaggi, interni di case abbandonate.
Celebri sono inoltre le serie dedicate alle moto d’epoca.